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Correct!V, dalla Germania una piattaforma per il giornalismo investigativo

La nuova frontiera del giornalismo d’inchiesta si trova in Germania. E’ qui, infatti, che sta prendendo piede un nuovo modo di fare informazione investigativa, grazie a un’intuizione di David Schraven, firma di punta del gruppo Funke, che sarà a capo del nuovo progetto chiamato Correct!V. Coniugando le tecniche tradizionali del reportage e del giornalismo d’inchiesta con le opportunità del data journalism e delle piattaforme per la raccolta di fondi e sostegno da parte degli utenti-lettori, Correct!V punta a coprire un vuoto dell’attuale panorama dell’informazione non solo tedesco, ma più in generale europeo e internazionale: quello del bisogno di andare oltre la mera cronaca del lancio d’agenzia sfruttando l’immensa disponibilità di dati circolanti in rete per raccontare storie e promuovere inchieste rigorose su tematiche spesso dimenticate o trascurate dai media tradizionali. Grazie a un sostegno iniziale di 3 milioni di euro della Brost Foundation, una fondazione che si occupa di cultura, arte e ricerca intitolata a Erich Brost, giornalista e attivista socialdemocratico durante la Seconda Guerra Mondiale, che coprirà l’intero costo del lancio dell’operazione.

L’obiettivo del progetto Correct!V è quello di rilanciare un genere giornalistico di antica tradizione, particolarmente amato da alcune fasce di pubblico, ma difficile ormai da sostenere per giornali e redazioni alle prese con i tagli e con routine professionali sempre più standardizzate; il tutto, facendo ricerca sociale e scientifica a partire dai dati per arrivare a verità anche scomodo e non superficiali, come la prima inchiesta (che verrà pubblicata a giorni sul sito) dedicata a Sparkasse, una delle principali banche di credito tedesche. All’inchiesta, hanno lavorato a vario titolo oltre cento persone, ciascuna delle quali ha fornito un supporto per arrivare al confezionamento del prodotto. Attualmente, al progetto lavorano otto persone, ma si prevede di arrivare in breve tempo a un organico di circa 20-25 giornalisti in pianta stabile, da integrare con un network di professionisti e free-lance coinvolti su singole inchieste.

In futuro, Correct!V intende fornire gratuitamente in anteprima i propri prodotti ad alcuni media partner, puntando ad ampliare la rete di sostenitori e finanziatori e immaginando anche un percorso di seminari e work-shop che possano diffondere cultura e tecniche di una professione – quella del giornalismo investigativo – che rimane un pilastro delle democrazie moderne. “Abbiamo anche una funzione educativa – ha specificato Schraven – e vogliamo diffondere una cultura della trasparenza e del diritto all’informazione”. Non solo tra i cittadini, quindi, ma anche tra giornalisti e addetti ai lavori. Spiega infatti Daniel Drepper nella presentazione del progetto: “Noi crediamo nel futuro del giornalismo investigativo, non importa se pubblicato sulla stampa o in rete; crediamo nel valore del pubblicare le nostre storie gratuitamente. Il successo non dovrebbe essere misurato dai lettori o dal profitto, ma dalla qualità”.

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Il dj archeologo alle radici della musica africana

Quando il funk incontra l’afrobeat. E’ un sodalizio che parla (o meglio, suona) il linguaggio universale della musica quello che da quasi dieci anni vede come assoluto protagonista un dj tedesco, Frank Gossner. Già ideatore nel 2000 della Soul Explosions di Berlino, il più importante evento di deep funk europeo, l’artista ha intrapreso nel 2005 un viaggio che lo ha portato nel cuore dell’Africa, alla ricerca delle radici musicali e delle sonorità che dal continente si sono diffuse in tutto il mondo. Mentre lavorava su alcuni dischi della casa discografica nigeriana Tabansi durante un soggiorno negli Stati Uniti, Gossner si è imbattuto in un album del ghanese Pax Nicholas.pax nicholas E’ cominciato così un percorso di scoperta di un universo pressochè sconosciuto anche all’interno dei professionisti e appassionati musicali del genere. Non avendo trovato ulteriori materiali e informazioni in internet, Gossner è partito per l’Africa, attraverso un viaggio che lo ha portato a visitare la Guinea, la Nigeria, il Ghana e altri Paesi, ritrovando centinaia di vinili abbandonati in depositi e scantinati di edifici, negozi e perfino uffici pubblici.

Come ha spiegato lo stesso Gossner in una recente intervista alla Bbc, infatti, il passaggio dai vinili alle musicassette in Africa è stato brusco e repentino consegnando all’oblio un enorme patrimonio culturale. Raccontando la sua esperienza e il suo viaggio sul blog di settore voodoofunk, il dj tedesco ha iniziato a cercare di mettersi in contatto con gli autori dei dischi riuscendo così ad impossessarsi di materiale inedito, in parte pagando un corrispettivo ai musicisti e in parte convincendo etichette occidentali a ripubblicare i lavori. Oggi Gossner effettua tour mondiali nelle più importanti capitali e città del pianeta (dal Vietnam al Messico, dalla Svizzera all’Ungheria) portando sul palco la contaminazione tra generi e le sonorità originali dell’Africa profonda.